(fonte http://www.huffingtonpost.com/ram-dass/redefining-the-metaphor-f_b_3700600.html)
Sto accanto alle persone che stanno morendo. Io sono uno di quei tipi insoliti a cui piace stare con qualcuno quando sta per morire, perché so che sto per essere in presenza della Verità. Nella nostra cultura occidentale, anche se il tema della morte è uscito allo scoperto, non è ancora apertamente vissuto o discusso. Permettere di morire per essere così intensamente presenti arricchisce sia la preziosità di ogni momento sia il nostro distacco da esso.
La mia cara amica Deborah stava morendo al Mount Sinai Hospital di New York. Era un membro del New York Zen Center, e ogni sera i suoi amici del centro andavano a meditare nella sua stanza d'ospedale. I medici che entravano erano sorpresi nel trovare la stanza illuminata da candele, riempita del profumo di incenso e dalla profonda pace delle persone in meditazione. In questo grande ospedale cittadino, questo gruppo di persone in meditazione aveva ridefinito la metafora della morte. Si può creare il proprio universo ovunque uno si trovi. Un ospedale è solo un collettivo di esseri che condividono un certo modello in cui credono. Ogni notte i medici entravano dolcemente nella stanza.
Curare una malattia del corpo non è sempre un'opzione, ma la guarigione a livello dell'anima è sempre possibile. Nel lavorare con coloro che stanno morendo, io offro a un altro essere umano un ambiente spazioso con la mia mente, in cui può morire nel modo in cui ha bisogno di morire. Non ho il diritto di definire come un'altra persona dovrebbe morire. Sono solo lì per aiutarlo a transitare, perchè in ogni caso ha bisogno di farlo. Il mio ruolo è solo quello di essere una ferma presenza amorevole al suo fianco.
Lavorare con il morente è come essere un'ostetrica per questo grande rito di passaggio della morte. Proprio come un'ostetrica aiuta un essere nel suo primo respiro, uno aiuta un altro essere umano a prendono il suo ultimo respiro. Fare questo, richiede di essere profondamente radicato nella compassione e nell'amore. La compassione, in questo caso, è solo stare insieme - come la mano destra cura la mano sinistra.
Quando si è con qualcuno che sta morendo, è necessario solo essere lì con loro. Tutto quello che dovete dare è il vostro stesso essere. Siate onesti. Meditate e diventare consapevoli che il dolore o confusione è, ed eccoci qui, in una calma equanimità (non attaccamento). Abbiamo tutti i limiti di tolleranza. Stare il più chiaro e consapevole possibile. Aprirsi all'imprevisto. Aprirsi e rimanere centrato. Se si rimane centrati, la propria calma presenza aiuta a liberare tutti coloro che vi circondano. Andate dentro di voi, in quel luogo tranquillo dove siete sapienza. La saggezza ha in sé la compassione. La compassione capisce la vita e la morte. La risposta alla morte è di essere presenti nel momento. Imparare a morire è come imparare a vivere: vivere ogni istante. Questo, solo questo: solo di essere qui ora.
Il momento in cui l'anima lascia il corpo è palpabile e profondamente profondo. Condividere la coscienza con una persona che sta morendo, essere con loro e aiutarli a morire consapevolmente è una delle manifestazioni più belle di servizio. Si tratta di una esperienza che si consiglio di provare.
Brano tratto da Polishing the Mirror: How to Live from Your Spiritual Heart (http://tinyurl.com/lrtrek6) di Ram Dass. Copyright © 2013 di Love Serve Remember Foundation. Pubblicato da Sounds True.
Ram Dass significa "Servo di Dio". Nato come Richard Alpert, Ram Dass è il fondatore del Love Serve Remember Project e il co-fondatore della Seva Foundation e del Prison Ashram Project. E' l'autore di Be Here Now (Corona, 1971), e del suo nuovo libro, Polishing the Mirror: How to Live from Your Spiritual Heart (Sounds True, agosto 2013), e di molti altri. Per ulteriori informazioni, visitare il sito ramdass.org.
Traduzione di @MasterMarzia (http://dreamwalkerguide.weebly.com)