Il 25 novembre 2007, sul mio vecchio blog scrivevo:
"Nella notte tra il 23 e il 24 novembre, l'anima di mia zia ha deciso definitivamente di attraversare il ponte e di far ritorno a Casa: nel Cuore Divino.
A me, mia zia, ha donato un'esperienza, di cui, le sarò sempre molto grata.
La mia anima e il mio corpo sono andati oltre il dramma e oltre la paura di una perdita. E anche se i miei occhi vedevano un corpo che aspettava il momento giusto per lasciare la Terra, i miei occhi interiori vedevano solo e soltanto Luce: una Luce calda e intensa. E io la percepivo come verità. C'era, nel guardarla e starle accanto, una vibrazione di Amore. E non potevo che sentire che quello. Quella Luce ha iniziato ad accompagnarmi nelle visite per lei e, ancora oggi, mi è accanto quando la penso. Era proprio percepire che il Sopra e il Sotto sono Uniti; il Velo si toglie e si è solo vibrazione con l'Immenso.
Per la prima volta ho "visto" la bellezza della Luce Interiore, che ognuno ha, che ognuno E'.
L'altra esperienza che la mia famiglia già ascesa mi ha fatto è presentarsi a me e farmi vedere che l'anima di mia zia non era sola: era in un luogo magicamente protetto insieme a sua madre e a suo fratello. Insieme stavano sciogliendo tutto ciò che avrebbe appesantito il suo nuovo viaggio.
A dire la verità mia nonna, all'inizio, ha bussato in un modo che mi ha spaventato :-)
Questo lo voglio scrivere per chi ha questo talento e comprendo che ne possa aver paura.
Percepire le energie può anche portare a percepire ciò che la nostra cultura reputa fantasmi. E anche i "fantasmi" ci mettono del loro, magari arrivando in modi e tempi che noi non comprendiamo :-)
Così la nostra mente inizia a programmare tutta una serie di reazioni e contro-reazioni.
Quello che posso consigliare è di andare oltre alla paura, in modo semplice, prendendosi tutto il tempo necessario per arrivare all'accettazione di questo talento. Credo che questo passo sia ancora più importante se decidere o meno di utilizzare il talento. Ma almeno non si è creato separazione dentro di Sé. L'utilizzo è un secondo passo che accadrà quando ci si sentirà sicuri dei propri strumenti e capacità, anche grazie anche a un determinato tipo di percorso [oggi, alla luce di tutte le mie esperienze, l'unico percorso che consiglio è la Scuola della Morte].
Io sapevo di avere queste percezioni, ma ne avevo moltissima paura. Così, alcuni anni fa durante il corso per il contatto degli angeli, chi voleva, in tutta sicurezza, poteva contattare un proprio caro. Pur cosciente che non era una seduta spiritica, che si aveva la protezione angelica e che si poteva fare il contatto solo previa autorizzazione di quell'energia (se diceva di no, bisognava rispettarla e interrompere), io avevo ancora dei timori: retaggi di altre esperienze non felici :-)
Poi ho pensato a mia nonna che, quando ha transitato, io non ero accanto a lei. Magari ci potevamo salutare in quell'occasione. Così inizio e nel momento in cui aspettavo l'autorizzazione è apparsa l'energia di mio zio :-) E non poteva che portare quella ventata di allegria scanzonata, che sempre l'ha caratterizzato.
Che gioia mi ha donato, saperlo così sereno. La sua malattia e la sua morte sono stati molto dolorosi per tutta la famiglia, anche in termini di divisioni. E invece era lì che mi parlava; che mi faceva percepire in quale luogo era. Non esisteva nessuna reazione o contro-reazione della mia mente.
E poi, la sua intromissione, oltre ad aiutarmi nell'andare oltre alla paura, avevo lo scopo di portare un messaggio a mio padre.
Questa volta mia nonna ha cercato un contatto più brusco. Così le ho detto che in quel modo mi faceva paura e che non l'avrei ascoltata perché non ero nell'animo adatto. Durante la notte, mi sono svegliata con un sorriso e, in una frazione di secondo, ho percepito mia nonna che mi voleva dire qualcosa: ho visualizzato lei e mio zio mentre, appunto, portavano l'anima di mia zia in un luogo magico fino a che non sarebbe arrivato il momento giusto.
Allora, quando la andavo a trovare in ospedale e il suo corpo dormiva, mi veniva spontaneo guardarla con Amore.
Così, se qualcuno ha questo talento nell'ascoltare, nel percepire, nel vedere oltre il Velo, e pur avendo un pò timore sa dentro di Sé che un altro passo deve essere fatto, consiglio di comunicare questo proprio sentimento a quelle energie. Soprattutto in questo campo ci deve essere benessere nel percepire.
Infine, ringrazio la mia famiglia. Per tanto tempo siamo stati separati. Ora mi accorgo solo fisicamente. Come sempre, le anime hanno lavorato bene.
Ieri, mentre tutti erano ad onorare la salma, ho ripercorso le pareti della casa e c'erano, a farci compagnia, le parole del Dalai Lama, del "Profeta" Gibrian, di Gandhi.
Così nelle nostre distanze, abbiamo fatto percorsi simili. E questi "grandi" giri hanno portato alla consapevolezza di una vita, di piangere per onorarla, di sorridere nel ricordarla, ma non di entrare nel dramma.
Lei è stata considerata la colonna portante di quella parte di famiglia. Ora credo che li abbia fisicamente lasciati perchè ognuno di essi diventi colonna uno per l'altra. E credo anche che questo stia già accadendo :-)"
"Continuo a scrivere di questa esperienza perché sento che può essere di aiuto.
I vecchi schemi riportano le persone a un dolore, che potrebbe essere altro: solo uno schema...
Per molto tempo non avevo più partecipato ai funerali. Non mi trovavo in linea con tutto quell'agire che non sentivo più mio. Così rispettavo il dolore degli altri, ponendo me in separazione fisica.
Oggi, però, sentivo che potevo vivermi un'esperienza diversa e potevo Essere IO con la mia visione. Non è stato facilissimo perché alcuni schemi hanno bussato.
Solo il fatto che a me veniva da sorridere perché una sensazione di candore e di tepore ha continuato a essere presente per tutto il tempo. L'unione di Sopra e Sotto, del Cielo e della Terra. Questa è stato ancora un momento per capire sempre di più il perchè io ho i ricordi, le memorie cellulari del luogo da cui arriviamo. Quando percepisci in quale luogo meraviglioso si ritorna è quasi impossibile piangere e disperarsi per il defunto. Perchè invece diventa gioia immensa. Il luogo del creato è di Immenso Amore: c'è solo Accoglienza, Accoglimento, Beatitudine, Accarezzamento, Senso di Pace, Gioia, .... E' quasi impossibile raccontarlo a parole.
Lo so, lo continuo a dire, ma è una sensazione che si può provare ma da raccontare.... E' il luogo che ognuno di noi angeli umani porta dentro di Sè. E lo potete far sentire agli altri solo quando, nel parlarne, elevate la vostra vibrazione a quella vibrazione. Alllora, e solo allora, gli altri lo ascoltano ma con il Cuore.
Ma in questo funerale c'è stato di più...
C'è stato vedere che, negli occhi di alcuni, c'era un punto interrogativo. Come a capire che quel vecchio sistema forse non è più la verità. E lo notato soprattutto nei bambini.
E l'ho percepito anche nel prete che, ha utilizzato tutti vecchi schemi, ma che la sua energia era qualcosa di diverso. Come se utilizzasse vecchi strumenti solo per paura che i nuovi non venissero riconosciuti.
Credo che sia bello tutto ciò perchè vuol dire che le scintille ci sono. Gli strumenti arriveranno quando si prenderà coscienza delle scintille. E noi possiamo aiutare in questo.
C'è stato il vedere angeli "nuovi" per me. Ho sempre pensato che chi, con amore, opera nelle pompe funebri, sia un angelo. E mentre questi uomini hanno messo la bara sopra le loro spalle, ho pensato "mia zia è scortata da questi angeli"; e mentre lo dicevo gli occhi si sono alzati sopra le loro teste e ho visualizzato maestosi angeli di colore blu chiaro. La mia percezione non è stata né di angeli (ne eravamo attorniati :-) e né di arcangeli.
Sono "altri" angeli. Bellissimi, amorevoli e maestosi. Maestosità è la parola che più li rappresenta. Maestosi con le loro ali, nel loro gesto verso il Cielo, nell'accompagnare mia zia, nel loro guardare in avanti. Maestosi in quel colore blu-azzurro che variava dolcemente da più scuro verso il basso al più tenue verso le loro teste.
Maestosità e Centratura. E tutta quell'energia mi ha fatto piangere. Solo che erano lacrime di gioia, ma anche ancora in una piccola incapacità di accettare tutta questa energia.
Così questo funerale è stata l'occasione di comprendere un altro pezzo di ciò che scelgo di fare per la mia vita. Essere nell'Energia, dare il permesso alle mia cellule di essere Energia e non di buttarla fuori, perchè ciò non ha più senso. E' accettare chi veramente si è.
E' questo funerale nella nuova Energia è stato, per me, un passo verso una migliore comprensione di come saranno (sempre per chi li sceglierà) i nuovi funerali. Che naturalmente non si chiameranno più così :-)
Quello che sapevo a cui andavo incontro oggi era la diversità di percezione. Ho dovuto trovare anch'io un mio luogo per sentirmi comoda, un luogo sia fisico sia energetico.
Sapere che il mio corpo dovà trovare una via per essere sereni in queste occasioni, nelle quali gli altri ancora non percepiscono. Oggi ho sentito questa straordinaria bellezza del creato che a me veniva da sorridere, ma so anche che la personalità può giocare ancora degli scherzi.
Ma è un buon punto di partenza.
[...]
Oggi, dalla ml degli Shaumbra, è arrivato il messaggio di credere nelle percezione.
Così scrivo per me e per voi. Sento che altri iniziano ad avere queste esperienze. Non magari nelle stesse percezioni o visualizzazioni, ma sentono che qualcosa è cambiato anche in questo rito, sentono che qualcosa si può fare anche in questo campo della vita.
Così scrivo per dirmi e per dirvi di crederci. E che non siamo soli.
Anche oggi la mia zia e le famiglie celesti e terrestri hanno dispensato doni."
"Accompagnare la vita, accompagnare la morte secondo la tradizione tibetana è uno degli incontri del Progetto Salute 2008.
Era una conferenza a cui volevo assistere, quando avevo letto il programma. Poi è sembrata cadere nel dimenticatoio perché coincideva con altri appuntamenti. Invece, la co-creazione è stata bella perché gli altri appuntamenti sono stati anticipati, un'email mi ha ricordato di questo appuntamento e così, sono riuscita a fare tutto senza perdere nulla :-)
A parte i primi 15 minuti di inizio conferenza... tenuta da una splendida Daniela Muggia, dell'Associazione Tonglen.
Per me era importante assistere a questo incontro per alcuni motivi:
- l'esperienza del passaggio di mia zia da questa dimensione a un'altra (raccontato in passati post) mi ha lasciato un'esperienza e un'energia addosso che mi ha aperto altre porte interiori
- come ho raccontato precedentemente, ho avuto esperienze con le energie dei defunti. Per un po' sono state drammatiche o, per meglio dire, senza esperienza non avevo gli strumenti giusti... Poi sempre più leggere, graziose. Persone disperate che raccontano come stanno soffrendo per la mancanza di un loro caro ed ecco che percepisco quel caro in uno stato di benessere, di allegria, in un luogo incantato. Così mi viene da pormi una domanda? Ma io cosa posso fare? Oppure so che altre energie sono intorno a me e io, nel mio rispetto e loro, come posso agire? E' una domanda che mi sono posta interiormente e che ho chiesto alla Nuova Energia. Questa serata mi sembrava potesse darmi delle indicazioni.
- [...]
Ho iniziato a dialogare con l'Energia sul Velo e cosa potesse anche significare "togliere il Velo", visto anche come sinonimo di "riduzione delle distanze tra una dimensione e l'altra". Le Anime, le Energie di chi muore saranno sempre più percepite; più palesemente da chi è più sensibile ed empatico. E alcune Anime, Essenze, hanno bisogno di un aiuto per essere tranquille e poter vibrare in modo ottimale.
E in questa serata ho avuto delle risposte, delle riflessioni sulla mia esperienza. Qui di seguito spiegherò la serata e le mie percezioni. Può accadere che utilizzerò parole a me vicine (e non utilizzate espressamente dalla relatrice) per spiegare ciò che ho udito, senza mai però cambiare il senso del concetto. Per esempio il concetto di Universo, che per me è assimilabile a Vita.
Il percepire e vedere luminosa mia zia, nonostante il fatto che fosse in un letto di ospedale. Daniela ha parlato di luminosità come stato che l'Anima raggiunge quando la persona percepisce il passaggio prossimo. Ha spiegato come, sempre in termini tibetani e buddisti, la Coscienza si dilata, si entra nuovamente in uno stato di empatia con l'Universo e ci si rende conto di essere di più, di vedere e percepire oltre, di essere multidimensionali. Le sovra-strutture si eliminano a poco a poco; condizione equiparabile ai bambini che di sovra-strutture ne hanno di meno degli adulti. Infatti nella serata è venuto fuori anche questa esperienza, raccontata da un papà di un bimbo che ha visto alcune volte la nonna defunta. E non è la prima esperienza che sento...
La constatazione mia potrebbe essere (ma anche un punto di arrivo della relatrice) è che non ci dovremmo più stupire o pensare che sia matto, se chi è morente ci parla di energie che normalmente ancora non si vedono o percepiscono.
L'altra cosa che mi è ritornata alla mente è dell'esperienza di mia nonna materna. Le era stato diagnosticato un tumore, ormai allo stadio finale. L'esperienza è stata drammatica per la mia famiglia. Io, in questo momento, la percepisco come un grande dono. Questa sera ho fatto un balzo indietro empaticamente e quello che mi venuto in mente è una passeggiata che un giorno mia nonna e io abbiamo fatto lungo quel lungo corridoio dell'ospedale.
Mia nonna, per via delle cure, appena entrata in ospedale, aveva già perso la percezione 3D; dopo l'operazione appariva a tutti noi come assente da questa realtà. Per me è stato un periodo strano: tra il dramma creato dal classico schema della situazione a una tranquillità interiore di centratura. Oggi direi che la mia Anima, il mio Sè aveva preso in mano la situazione. Non ero turbata dal fatto che mia nonna non mi riconosceva più: per me era normale sentirla in un altro modo. E quel pomeriggio, me la sono presa sotto braccio e abbiamo iniziato ad andare su e giù per quel corridoio, di quell'enorme ospedale. Ad un certo punto ricordo che mi dice: Senti le campane con un'enorme espressione di gioia. In quello stesso attimo io mi sono sentita catapultata e ho visto sotto i miei piedi e attorno a me, un prato verde. Tutto il corridoio si era trasformato in un bellissimo, infinito, accogliente prato verde sotto un cielo azzurro infinito. E ho anch'io ho avuto la percezione delle campane. E' stato un attimo infinito, perché poi la mia mente razionale mi ha suggerito che quel suono erano solo le continue sirene delle ambulanze.
Questo episodio è tutto ciò che mi viene in mente quando penso al periodo in ospedale di mia nonna. E non ho invece il ricordo del dramma di quel periodo. Avevo circa 12 anni e mi accorgo che alcuni talenti non mi hanno mai abbandonato. Anche quando c'è stato il funerale, io sono stato bene dentro. Non c'era tristezza, non c'era dolore. A quel tempo però la sua morte ha innescato schemi materni. E anch'io li ho vissuto perché pensavo che se non li avessi condivisi, avrei tradito mia madre. E così ho pianto molto. Ma non era il mi stato reale, quello era il mio stato 3D.
Così tutto questo mi porta a suggerire di ascoltare i bambini se percepiscono le multidimensionalità e lasciare che si vivano le esperienze anche secondo queste percezioni. Mi accorgo che è più facile poi elaborare il lutto.
Nel rispondere alle domande, Daniela Muggia ha anche parlato di alcune meditazioni empatiche tibetane che servono per ascoltare chi è morto. Ha spiegato che si può morire con la paura di lasciare affari, situazioni economiche e affettive in sospeso. Così l'ascolto, permette all'Energia del defunto di poter "tirare fuori" tutto ciò che causa sofferenza del trapasso.
Questo mi ha dato spunto di cosa io volessi trovare. Ormai la preghiera non la sentivo più come strumento valido. Nell'interrogarmi, c'era questa percezione di una nuova via, nella Nuova Energia, ma non comprendevo cosa. Il mettersi in ascolto è stata un'idea che mi ha fatto vibrare. Nella Nuova Energia c'è bisogno di ascolto di un Essere che ha bisogno di lasciare andare, per riappacificarsi con il Tutto, prima di sentirsi completamente nel Tutto stesso. E questo può essere anche un buon consiglio a chi ha scoperto di avere questo talento. Anche se il primo passo è sempre quello di non aver paura, di trovarsi sempre a proprio agio. E se non si sente che è il momento giusto, non bisogna forzarsi.
Ritornando alla mia esperienza con mia nonna, questa sera mi è anche tornata in mente un'altra esperienza, che ora riconduco all'Ascolto. L'andarla a trovare al cimitero è stata un'altra esperienza multidimensionale. Mi nasceva un gioia interiore quando mia madre mi dice che saremmo andati al cimitero. A dire la verità, non stavo mai più di un minuto o due davanti la foto sulla lapide di mia nonna. Lei non era veramente lì; e mi annoiavo.
Così andavo negli enormi cestini in cui si buttavano fiori, molti ancora belli, per sostituirli con altri fiori (sapete la classica gara nei paesi in cui i fiori si cambiavano continuamente perché una famiglia doveva avere la tomba più bella di un'altra...). Sceglievo quelli che erano ancora freschi e poi camminavo tra le tombe e le lapidi. E mi ricordo che ascoltavo ogni tomba, la percepivo. E mettevo un fiore su ogni tomba che mi sembrava trascurata.
Mi rendo conto ora che stavo prendendo in considerazione Anime che forse volevano essere amate ancora un po', magari solo abbracciate per un attimo. Mia mamma cercava sempre di tenermi accanto a lei, senza riuscirci e così, quando era ora di andare via, sapeva dove trovarmi. E ogni volta che ci ritornavo, la prima cosa che facevo era di vedere se i cestini erano pieni di fiori da distribuire!
Questo è durato penso fino ai miei 13-14 anni. Poi, alcuni anni fa, quando andavo in montagna, entravo nei piccoli cimiteri. Sempre con quell'idea di camminare, di passeggiare e di leggere i nomi, di percepire la loro storia.
E dopo altri anni, l'ultima volta, l'ho fatto al funerale di mia zia. Non è un volersi intromettere. E' un po' come fare meditazione o la centratura. E allora ho questa pace interiore che mi fa venir voglia di camminare serenamente. E poi qualcosa mi fa soffermare su una tomba piuttosto che un'altra. E sto lì davanti finché sento che posso nuovamente camminare. Anche perché non vado più a cercare fiori nel cestino :-)
[...]
Infine, prendendo sempre spunto dalle domande, si è anche parlato di trapianti. Il punto nodale è la non informazione su quando si fa l'espianto di un organo. L'Essenza del Corpo è ben presente, anche se l'encefalogramma è piatto ed è stata dichiarata la morte. Quindi la Coscienza si deve ancora abituare al nuovo stato e si percepisce ancora viva. E mentre si sente ancora viva, si vede togliere una parte del corpo. Ed è uno shock per chi non è a conoscenza di questo. Daniela Muggia ha parlato di "fregatura", di "sentirsi fregato", perché la Coscienza non ha ancora avuto il tempo di comprendere bene, che si vede portare via una parte. Questa sensazione di "fregatura" porta a una arrabbiatura e quindi a una vibrazione che condiziona il trapasso.
Questo non capita se si sa la tempistica dell'espianto per chi ne ha dato il consenso.
Un'altra cosa soltanto e poi concludo: si è anche parlato di non sottovalutare le indicazioni date dalle persone che sanno di morire sulla gestione, ad esempio, di cose personali. Daniela ha fatto l'esempio di un'anziana che amava un vaso, considerato orribile dalla nipote. Il suggerimento è di seguire le indicazioni perché è possibile che non sappiamo l'investimento mentale e affettivo che la persona fa su quell'oggetto.